In un recente articolo uscito sul Financial Times, si discute di un cambiamento nell’approccio delle aziende alla riduzione delle emissioni di carbonio, passando dal tradizionale mercato volontario di compensazione del carbonio verso un nuovo approccio chiamato “insetting”.
l'”insetting” si concentra su come le aziende possono ridurre direttamente le emissioni di carbonio all’interno della loro catena del valore o delle loro attività stesse. Le aziende collaborano con i propri fornitori e partner per identificare modi per ridurre le emissioni di carbonio associate alla produzione, alla fornitura di materie prime o ai servizi utilizzati nel processo aziendale.
Ecco alcuni punti salienti in italiano dell’articolo:
Il mercato volontario di compensazione del carbonio, che consentiva alle aziende di acquistare compensazioni per bilanciare le loro emissioni, sta affrontando scetticismo e perdita di valore.
La Commodity Futures Trading Commission (CFTC) sta indagando su possibili frodi nei mercati del carbonio, contribuendo ai dubbi che circondano le compensazioni del carbonio.
“Insetting” sta emergendo come un approccio alternativo in cui le aziende investono nella riduzione delle emissioni di carbonio dei propri fornitori anziché acquistare compensazioni.
L’insetting si concentra sull’apportare un impatto positivo all’interno della catena del valore di un’azienda, collaborando con i fornitori per ridurre le emissioni.
In un articolo dello scorso anno, il World Economic Forum ha definito il carbon insetting come “fare più bene piuttosto che fare meno male all’interno di una catena del valore”.
Alcune aziende, come Nestlé e Gevo, hanno adottato strategie di insetting per affrontare le loro emissioni.
Le regolamentazioni in Europa e in California stanno spingendo le aziende a considerare l’insetting, specialmente per quanto riguarda le loro emissioni di terza parte (emissioni provenienti dalle catene di approvvigionamento e dall’uso dei prodotti).
Nonostante il potenziale dell’insetting, ci sono scettici che sostengono la necessità di regole più rigorose e trasparenza negli sforzi di riduzione del carbonio.
L’articolo suggerisce che se vengono stabiliti standard chiari per l’insetting, potrebbe diventare un’alternativa valida ai metodi tradizionali di compensazione.
In sintesi, l'”insetting” mira a fare del bene all’interno della catena del valore di un’azienda, lavorando per ridurre le emissioni di carbonio direttamente nelle attività aziendali anziché compensarle acquistando crediti esterni. Questo approccio è visto come più trasparente e orientato all’azione rispetto alla semplice compensazione del carbonio.